Come è noto, la zona Zes fu istituita con l’obiettivo di creare un unico apparato che comprendesse le zone meno sviluppate, ovvero quelle del Mezzogiorno, per creare un vantaggio competitivo in termini economici, finanziari ed amministrativi.
La legislazione della zona Zes trova le sue fondamenta già a partire dal 2017 attraversa l’emanazione del DL n.91/2017, il quale ha previsto, con successive modifiche, la possibilità da parte delle imprese residenti nelle zone su citate, di richiedere e fruire del credito d’imposta per gli investimenti effettuati in beni strumentali tra cui macchine, attrezzature e impianti fino al 31 dicembre 2023.
A seguito di tale data, ovvero dal primo gennaio 2024, è entrata in vigore la nuova Zes Unica ai sensi del DL 124/2023 approvato in legge n.162 del 13/11/2023, la quale comprende i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Molise, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna.
Tra le principali novità, oltre alla conferma dello stanziamento di circa 1,8 miliardi di euro, notiamo che la Struttura di missione ZES, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, opera quale amministrazione unica e indipendente, garante del rilascio dell’autorizzazione unica e ad essa sono trasferite le funzioni spettanti, nel sistema previgente, ai Commissari straordinari delle otto Zone economiche speciali, i quali cessano dal proprio incarico.
Al fine di garantire un rilancio unitario delle attività produttive del territorio delle regioni interessate, il D.L. 124/2023 prevede l’individuazione di settori da promuovere e quelli da rafforzare, gli investimenti e gli interventi prioritari per lo sviluppo della Zes unica ed istituisce lo Sportello Unico Digitale ZES – S.U.D. ZES presso la Struttura di missione nel quale confluiscono gli sportelli unici digitali già attivati presso ogni Commissario straordinario e operante per tutti i nuovi territori facenti parte della ZES unica. Lo Sportello Unico Digitale ZES rappresenta quindi l’interfaccia unitaria per la presentazione delle istanze di autorizzazione unica secondo un procedimento semplificato, rivolto ai progetti imprenditoriali relativi a nuovi investimenti o riguardanti lo sviluppo d’impresa che siano localizzati nelle otto Regioni del Mezzogiorno.
I soggetti interessati ad avviare una nuova attività soggetta all’Autorizzazione unica possono presentare il proprio progetto al Front Office dello Sportello Unico Digitale per la ZES Unica. Il Front Office mette a disposizione il modulo di “Comunicazione preventiva” finalizzato ad un primo esame dell’iniziativa che si intende presentare quale primo punto di contatto verso la Struttura di Missione.
Tra le principali differenze invece con il vecchio credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno (ricordiamo che questo non ha cessato di esistere ma può essere ancora richiesto entro il 31.12.2024 per gli investimenti realizzati entro il 31.12.2023) troviamo innanzitutto le diverse percentuali a cui ammonta il credito riconosciuto, che vanno dal 15% per le grandi imprese in Abruzzo, al 60% per le piccole imprese in Campania, in particolare:
– per le zone ammissibili dell’Abruzzo il 15% per le grandi imprese, il 25% per le medie e il 35%per le piccole;
– per Molise, Basilicata e Sardegna il 30% per le grandi imprese, il 40% per le medie e il 50% per le piccole;
– per Campania, Puglia, Calabria e Sicilia il 40% per le grandi imprese, il 50% per le medie e il 60% per le piccole.
Il credito d’imposta sarà commisurato alla quota di costo complessivo dei beni acquistati o degli investimenti immobiliare effettuati tra il 1 gennaio e il 15 novembre 2024, nel limite massimo per ciascun progetto di investimento di 100 milioni di euro.
Sono agevolabili gli investimenti, facenti parte di un progetto di investimento relativi:
-all’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio,
-nonché all’acquisto di terreni e all’acquisizione, alla realizzazione ovvero all’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti.
Il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato.
In tutti i casi l’investimento ha un tetto minimo di spesa pari ad euro 200.000.
L’istanza di accesso alla agevolazione può essere presentata sul sito impresainungiorno.gov.it
Restano escluse dal contributo le aziende che si trovano in stato di liquidazione o in condizioni equiparabili, oltre a quelle che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera e della lignite, dei trasporti (esclusi i settori del magazzinaggio e del supporto ai trasporti) nonché delle relative infrastrutture, della produzione, dello stoccaggio, della trasmissione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, della banda larga nonché nei settori creditizio, finanziario e assicurativo.
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Articolo a cura di
Dott. Pietro Barretta
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